Nous Deux

Con Nous Deux (Noi due) – presentato a ParisPhoto 2007 in collaborazione con UniCredit & Art – il duo ConiglioViola racconta una favola illustrata per proiettare la propria storia personale e artistica fuori dal tempo e dalla realtà.
Il progetto si compone di undici opere e  del video Le vent nous portera.
Le undici immagini sono legate da un racconto nel quale gli stessi artisti, attraverso un complesso lavoro di digital body art, si ritraggono come due bambini.

 

Se per un artista l’arte è uno strumento per superare la propria morte, proiettandosi nel futuro, per i ConiglioViola, rappresentare se stessi e il proprio incontro nell’età dell’infanzia, significa proiettare la propria storia personale addirittura nel passato, svincolare la propria vicenda umana dai limiti spazio-temporali in cui accade per consegnarla a una dimensione eterna e ideale. L’arte diventa così uno strumento per realizzare le possibilità incompiute della propria esistenza, della determinatezza di ogni storia. “Cosa sarebbe successo se invece di incontrarci nelle circostanze reali” – si chiedono i due – “ci fossimo incontrati da bambini, su un banco di scuola?” Emblematica è l’opera En prison in cui i due enfants appaiono dietro le sbarre di una prigione. La prigione è metafora della vita e della sua determinatezza, dalla quale si tenta di fuggire attraverso l’arte, ma è anche metafora del rapporto tra l’artista e la propria opera che da un lato rende una storia eterna dall’altro inesorabilmente immobile. Nous deux racconta così, in maniera fiabesca, un tentativo di fuga dalla realtà ma anche di fuga dall’Arte, verso una libertà impossibile.

Le vent nous portera

HDV video /  4’00’’ /  2007

Nel 2009 – in occasione della mostra Sono un pirata / Sono un signore al PAC di Milano – Alessandro Bergonzoni firma un  racconto ispirato alle undici opere.

L’allestimento si struttura in due sezioni.

  • Tunnel con stereoscopie. Un tunnel completamente buio, a simboleggiare la vita nella sua determinatezza. Sulle pareti laterali tanti piccoli fori luminosi invitano il visitatore a sbirciare all’esterno. Qui le undici opere della mostra appaiono in versione miniaturizzata e tridimensionale, grazie all’utilizzo della tecnica ottocentesca della stereoscopia. Al fondo del tunnel viene proiettato il video Le vent nous portera (realizzato con la tecnologia avanguardistica dell’auto-stereoscopia) dove i due bambini cantano dietro le sbarre di una prigione, sognando di fuggire a bordo di una mongolfiera a forma di coniglio. E’ solo un sogno perchè dalla prigione i bambini non riescono a fuggire mai, eppure si addormentano appoggiando il capo uno sull’altro, e la loro amicizia rimane l’unica cosa realmente importante.
  • Labirinto di lightbox, metafora dell’infinità dei percorsi esistenziali possibili.

 

*La stereoscopia è una tecnica le cui origini risalgono addirittura ad Euclide e che fu largamente utilizzata nell’800 per la rappresentazione di opere d’arte, architetture e panorami. Questa tecnica di visualizzazione induce nell’osservatore l’apparente percezione della tridimensionalità degli oggetti, utilizzando coppie di immagini diverse che il cervello fonde in un’unica vista, riproducendo artificialmente i meccanismi che presiedono alla visione binoculare.ConiglioViola ha realizzato artigianalmente, per ognuna delle undici opere della mostra, una coppia di immagini in formato diapositiva che, guardate attraverso l’apposito visore, forniranno la visione stereoscopica dell’opera.Grazie alla collaborazione di Yuma inoltre anche il video “Le vent nous portera” appare in versione tridimensionale, grazie alla tecnologia pioneristica dell’auto-stereoscopia, che consente la visualizzazione in 3D senza l’uso di occhialini.
 
 

Backstage

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